F.A.Q Parigine - versione 3.0


Dal Parco Georges Brassens al Parco Montsouris (5 km., 15° e 14° arr.)

 

Partenza: M° Porte-de-Vanves

 

 

Dal boulevard Lefebvre, prendete la rue Brancion. Dal viadotto è visibile un tratto della Petite Ceinture, la linea ferroviaria in disuso per la cui salvaguardia è stata creata un'apposita associazione, www.petiteceinture.org.

 

Proseguendo, raggiungete il parco Georges Brassens dove, fino alle fine degli anni '70, sorgevano i mattatoi di Vaugirard. Attraversate i giardini in direzione del campanile e del suo laghetto. Davanti al cancello principale è stata trasferita dai giardini del Trocadéro una coppia di monumentali tori.

 

Una volta usciti dal parco, girate a destra in rue des Morillons ed attraversate la rue Brancion, dove si può ancora vedere il portone di quello che, un tempo, era il mercato dei cavalli. Girate a sinistra nella piccola rue Santos-Dumont, intitolata al pioniere dell'aviazione, detentore del primo record mondiale (ottobre 1906: 220 metri in 21”). Molti artisti hanno eletto domicilio in questa viuzza tranquilla. Il più noto è stato sicuramente Georges Brassens, al n° 42.

 

Prendete, a destra, la rue Franquet fino in fondo e girate a sinistra in rue Labrouste e poi ancora a destra in rue Charles-Weiss dove, all'ombra di un grande albero, sono stati costruiti degli studi per artisti. Svoltate a destra in rue Castagnary. All'altezza di rue des Morillons, una bandiera bretone sventola in cima ad un piccolo faro, ai cui piedi si trova una barchetta con tanto di marinaio. Sull'imbarcazione si legge, ormai solo parzialmente, “Gloria ai marinai pescatori”. L'insieme domina un vivace e colorato mercato ittico.

 

Una breve deviazione nella Villa des Charmilles è d'obbligo, per ammirare le sue villette basse, con qualche metro quadrato di giardino, incastonate nel silenzio.

 

Raggiungete quindi la rue de Vouillé, che segna il confine fra 14° e 15° arr. Volenti o nolenti, a questo punto dovete superare un doppio ostacolo, costituito dai binari della Gare Montparnasse e dagli imponenti edifici della rue Vercingétorix, fino al giardino del civico 119. Lasciato il giardino, prendete la rue du Moulin-de-la-Vierge. E' arduo immaginare, al giorno d'oggi, il mulino che dà il nome alla strada. E non era il solo, come attesta più in là la rue du Moulin-Vert.

 

Superata la rue de l'Ouest, però, il paesaggio si “umanizza” velocemente. Girate a sinistra in rue Raymond-Losserand, seguendola fino alla rue des Thermopyles, a destra: è un angolo di grande fascino, abitato ancora (ma per quanto?) da diversi artigiani. Molto poetica la scritta al n° 35: “Portare tutto a compimento, tranne il desiderio”.

 

Un breve passaggio conduce alla cité Bauer, piccola via le cui case sono circondate da giardinetti dove fioriscono le rose rampicanti. Non si può non notare, al n° 19, una sorta di dacha (opera di un artista ungherese, però), del tutto inattesa in un posto come questo!

 

Attraversate la rue Didot, per poi entrare nel piccolo square du Chanoine-Viollet, all'angolo con la rue du Moulin-Vert.

 

Superata la rue des Plantes, proseguite fino all'avenue du Maine. Attraversate e raggiungete il passage Rimbaut. Girate a sinistra sull'avenue du Général-Leclerc per attraversarla e prendere a destra la rue Rémy-Dumoncel. Girate a destra in rue Montbrun (al n° 4, studi d'artista in mattoni, ferro e vetro), fino alla rue d'Alésia. Al n° 20bis, bel palazzo di inizio '900. Girate a destra in rue de la Tombe-Issoire dove, un tempo, passavano i pellegrini di Compostella. All'altezza del n° 101, si apre l'incantevole Villa Seurat, dalle case-studio di rara omogeneità stilistica, grazie al fatto che i nn. 1, 3, 3bis, 4, 5, 8, 9, ed 11 sono stati progettati dallo stesso architetto, André Lurçat. Fra gli altri, vi hanno abitato Soutine, Miller, Dalí e lo stesso Lurçat, tinyurl.com/664q6om

 

Attraversate la rue Saint-Yves e proseguite sulla rue de la Tombe-Issoire, dove si intravedono già le collinette erbose dei serbatoi idrici di Montsouris (200.000 m3 d'acqua), che occupano più di 5 ettari e furono fatti costruire dall'ingegner Belgrand nel 1874. Per ovvi motivi di sicurezza, non possono essere visitati.

 

Giunti in place Jules-Hénaffe, girate a sinistra sull'avenue Reille. Al n° 53 inoltratevi nello square de Montsouris. All'angolo, potrete ammirare la prima realizzazione parigina di Le Corbusier, lo studio del pittore Ozenfant. Lo square de Montsouris è una meravigliosa viuzza in salita, immersa nel verde, con atelier ed abitazioni tutti diversi fra loro e uno più bello dell'altro! Nel tratto finale, che conduce al Parco Montsouris, al n° 2 si trova un'interessante opera di Auguste Perret.

 

Attraversata la rue Nansouty, vi troverete all'ingresso del Parc Montsouris, lo spazio verde che amo di più, a Parigi. E' il “gemello meridionale” del Parc des Buttes Chaumont, entrambe creazioni dell'epoca haussmaniana. Qui avrete agio di riposarvi o di continuare a passeggiare, se siete davvero instancabili!

 

 

Addendum: di fronte al Parc Montsouris, si estende un micro-cosmo variegato e cosmopolita, la Cité internationale universitaire de Paris, www.ciup.fr, tinyurl.com/lpxp49, tinyurl.com/bv2w6p4

 

 

V. anche "Parigi e l'architettura moderna" (Opere di Le Corbusier a Parigi e dintorni)